Il Tiramisù è oggi uno dei dolci più diffusi al mondo, tuttavia poche persone conoscono le vere origini geografiche



Ora vi daremo delle informazioni su questo prelibato dessert. Da riviste del settore e da notizie internet il Tiramisù è il dolce più famoso al mondo e considerato il dolce moderno per “Eccellenza”.


Tiramisù è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, la prima per i dolci. Etimologia della parola Tiramisù: sollevami, rinforza il mio corpo. Deriva del dialetto trevigiano “Tireme su”, italianizzato in Tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso.
La memoria storica della “Gioiosa Marca” ricorda che il Tiramisù nasce a Treviso nella seconda metà del'Ottocento. Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono nella tradizione contadina trevigiana: lo Sbatudin. Questo è il seme dal quale è nato e poi evoluto il Tiramisù. Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa. Già nell’ottocento nella provincia di Treviso si preparava questa crema primordiale, base del Tiramisù. Ogni famiglia personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio: caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao, etc… Pellegrino Artusi (1820-1911), scrittore e fonte autorevole della gastronomia italiana ha scritto nel 1891 il suo notissimo libro “ La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene”.

Questo volume è considerato il primo documento storico ufficiale per datare il periodo e la geografia di un piatto della cucina italiana. Nella sesta edizione del 1902 Artusi descrive la ricetta dei “biscottini puerperali” di Conegliano (TV), un dolce con carattestiche simili al Tiramisù preparato e consumato nelle terre trevigiane già nel 1800. Il gastronomo Artusi scrive che è improprio chiamarli biscottini visto che si mangiano con il cucchiaio come il Tiramisù. Analizzando con attenzione la ricetta dei biscottini puerperali notiamo tre ingredienti base del Tiramisù odierno: tuorlo d’uovo, zucchero e cacao. Difatti alla crema dello sbatudin si è aggiunto il cacao e burro. Così si è evoluto il dolce Tiramisù nelle varie case e cucine trevigiane intrepretando la ricetta in modo diverso fino ad arrivare alla ricetta tradizionale di Treviso con i sei ingredienti principali: cacao, caffè, mascarpone, savoiardi, tuorlo d’uovo e zucchero.

IL DOLCE PATRIOTTICO

Nell’ Ottocento e durante il periodo risorgimentale nelle famiglie più adagiate economicamente e della nobiltà trevigiana il dolce Tiramisù era conosciuto e consumato. Si utilizzava come supporto il pan di spagna di gusto e tradizione austriaca (influenza delle pasticcerie viennesi sotto impero degli Asburgo).

Lo scrittore Giovanni Comisso ha raccontato nell’ inverno del 1968 a suo caro amico Prof. Manlio Brusatin alcune vicende storiche dei suoi avi e relativi aneddoti legati al dolce Tiramisù. Il letterato trevigiano ha scritto nelle sue memorie che sua nonna Giuseppina (Treviso 1829 - Firenze 1917) discendente del Conte Odoardo Tiretta era una devota del Tiramisù, anzi del Tirame-sospiro-sù, come Lei chiamava questo dessert e spesso consumava abitualmente come cena invernale. Il Tiramisù di nonna Giuseppina Tiretta era un trionfo di ingredienti e aspetto, giacché per la gioia di tutti grandi e piccini sovrabbondava di tutto e specialmente di cacao. I Savoiardi ben inzuppati mantenevano forma distinta ed evidente.


La nobildonna Giuseppina Tiretta impegnata attivamente nella lotta risorgimentale per dare un segnale anche nei gusti in cucina ha importato dal Piemonte i Savoiardi (biscotti tipici dei Savoia) e iniziato a diffondere questo ingrediente nel territorio trevigiano, ecco come si spiega la diffusione di questo ingrediente nell’ ottocento. Sicuramente nulla era lasciato al caso, era una forma di rivolta verso i gusti austriaci e un messaggio simbolico e patriottico di annessione del Veneto all’ Italia dei Savoia.

Un’ altro ingrediente importante del Tiramisù è il mascarpone o mascherpone (probabilmente dal lombardo “mascherpa” che vuol dire ricotta, ma non è ricotta) zona di provenienza Lodi , Abbiategrasso, Como e Lecco. Il Mascarpone è una crema di latte acidificata ottenuta da panna o crema di latte. Secondo alcuni storici origine di questo formaggio risale al periodo medioevale e il nome deriva da un’espressione utilizzata da un nobile spagnolo del 1200 che avrebbe detto “ Mas che bueno” ( più che buono ).


Altri studi fanno risalire origine del nome a “ mascherpa o mascarpia” che significa ricotta in dialetto lombardo. Nel XII secolo si iniziò la produzione e il consumo della deliziosa crema anche per non sprecare il latte in eccesso. La diffusione di questo formaggio nel territorio trevigiano nel periodo delle guerre di indipendenza nazionale dell’800 sostiene la tesi che anche questo ingrediente di origine lombarda è da associare a una forma di ribellione contro il dominio austro-ungarico. In sostanza era una rivolta gastronomica contro i sapori austriaci e una forma di appartenenza al nuovo Regno d’Italia che si stava formando.

Anche la prima guerra Mondiale e il fronte di difesa localizzato sul territorio trevigiano (linea Montello - Piave) hanno contribuito a far conoscere questo dolce a molti soldati italiani e svelare questa immagine di dolce patriottico.


Una tradizione locale verbale ci ha tramandato che il nostro dolce sarebbe stato ideato da una geniale “maitresse” di una casa di piacere ubicata in centro storico a Treviso.

La “Siora” padrona del locale avrebbe ideato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di rinvigorirli e risolvere i problemi connessi ai doveri coniugali al momento del loro rientro in famiglia.
Si narra che nel locale, quando gli uomini scendevano le scale un po’ provati, un’ avvenente maitresse preparava questo dolce e li ammoniva in codesto modo: “ desso ve tiro su mi “. Da qui origine del nome.

E’ nato così il Tiremesù un “viagra naturale” del ‘800, offerto ai clienti della maison del diletto.

Numerose testimonianze riportano questa storia vera, da Alfredo Beltrame, Arturo Filippini, ex patron del ristorante El Toula, Boccazzi e il pasticcere Loris Casellato. Queste persone hanno ascoltato tra i tavoli dei loro locali le “confessioni piccanti” dei clienti che frequentavano certi bordelli di Treviso. Si racconta che, in una rinomata casa del piacere molto chic in via Marzolo, veniva servito questo dolce preparato da un pasticcere “Ragazzon Danilo el Rosso” per signorine e ospiti. Naturalmente si tratta di un Tiramisù primordiale impreziosito con marsala all’ uovo, preso dalla tradizione popolare di Treviso. Sicuramente il termine Tiramisù si è rafforzato e divulgato in questi ambienti. Così possiamo affermare con certezza grazie alla testimonianza e al libro (non edito) di Loris Casellato che la città di Treviso detiene un altro primato storico legato a questo dolce, il primo Tiramisù di pasticceria (1947).


Testimonianza della presenza di questo dolce, nei secoli scorsi, sui tavoli imbanditi di casa nostra sono le nonne e bisnonne ultraottantenni. Queste signore ci raccontano che preparavano con arte e passione questo dessert per famiglia e amici, ben prima degli anni 1950. Prima della diffusione dell’elettricità e dei primi frigoriferi questo dessert, non a lunga conservazione, era consumato e conosciuto solo nella provincia di Treviso e zone limitrofe.
Ancor oggi, secondo usi e costumi trevigiani, si porta in dono alle donne puerpere, ai bambini e alle persone in stato di debolezza i biscotti savoiardi. Biscotti di forma oblunga, soffici, leggeri e facilmente digeribili. Prima della produzione industriale dei biscotti savoiardi si preparava questo dessert con biscotti friabili, spugnosi fatti in casa e nelle famiglie più povere con focaccia o pane vecchio imbevuto di caffè.

Un enorme imbarazzo e un velo di vergogna hanno nascosto queste novelle fino a inizio degli anni settanta. In questo periodo grazie al cambiamento dei costumi dovuti ai movimenti culturali e sociali del ’68 si inizia a parlare e scrivere liberamente di questo dolce e a svelare i segreti nascoti da tempo.

In piazzetta Ancilotto in centro a Treviso un’antica locanda del tempo, l’attuale ristorante Le Beccherie, ha adottato questo dolce nel proprio menù per i clienti. Tiramisù dolce unico anche per l’iter delle sue origini: un “percorso inverso” dalle case alle locande, ai ristoranti, alle pasticcerie. Anal Beads

Il Tiramisù nasce ufficialmente presso il Ristorante Le Beccherie di Treviso nel 1970, così ha stabilito con un atto di nascita la delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina. La famiglia Campeol ha inserito per prima nel menù del proprio ristorante il nome Tiramisù preso dalla tradizione popolare di Treviso.


“E’ nato recentemente, poco più di due lustri or sono, un dessert nella città di Treviso, il ‘Tiramesù’, che fu proposto per la prima volta nel ristorante ‘Alle Beccherie’ da un certo cuoco pasticcere di nome Loly Linguanotto che, guarda caso, giungeva da recenti esperienze di lavoro in Germania. Il dolce e il suo nome ‘tiramisù’, come cibo nutrientissimo e ristoratore, divennero immediatamente popolarissimi e ripresi, con assoluta fedeltà o con qualche variante, non solo nei ristoranti di Treviso e provincia, ma anche in tutto il grande Veneto ed oltre, in tutta Italia. Di per se stesso è in fondo una ‘zuppa inglese al caffè’, ma non era ancora ‘Tiramesù’, e bisogna ammettere che il ‘nome’ ha una sua prestigiosa importanza.”


L’attore, scrittore Giuseppe Maffioli, nella rivista “Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia del Veneto” del 1981, storicizza e ufficializza la preparazione del dolce localizzandolo presso il ristorante “Alle Beccherie” di Treviso.

Giuseppe Maffioli con Annibale Toffolo in ‘Vin Veneto’, 1981, n.01 anno VIII


Altre ricerche storiche ci portano al 1983 quando l’enogastronomo Giuseppe Maffioli riporta e certifica nel suo libro “La cucina trevigiana” la vera ricetta originale di Treviso: il Tiramisù legittimo delle Beccherie. ( pag. 423)


Questo dolce prelibato era conosciuto e mangiato in tutte le famiglie della provincia di Treviso e nei ristoranti, locande e trattorie della Marca. I cittadini trevigiani emigrati all’estero sono stati i primi ambasciatori a divulgare nel mondo la ricetta tradizionale di Treviso. Molti trevigiani hanno portato con sé e nella propria valigia questa ricetta antica e preziosa. Alla sua diffusione hanno contribuito ( a quanto sosteneva lo scrittore Giovanni Comisso ), dapprima il ristorante “Le Beccherie” di Treviso che ha legittimato la ricetta originale, nella seconda metà del novecento, poi il “Toulà” del trevigiano Alfredo Beltrame con la sua catena di ristoranti in Italia e all’estero. https://www.careddi.com/  Questi due ristoranti e altri hanno inserito nei loro menu dei dolci il Tiramisù come specialità della casa e del territorio. ( “La cucina della Marca trevigiana” di Renato Zanco 1996 ).


Il 15 ottobre del 2010 tre membri della delegazione di Treviso dell’ Accademia Italiana della Cucina – Istituto culturale della Repubblica- hanno depositato un Atto Notarile (n. 7947 presso il Notaio Lorenzo Ferretto, Treviso) contenente una ricerca sulle modalità di preparazione del “TIRAME SU” con l’ intento di salvaguardare le tradizioni gastronomiche del territorio. Nel fascicolo vengono citate le notizie storico-gastronomiche diffuse dallo scrittore Giuseppe Maffioli, l’autenticità trevigiana della ricetta originale del dolce presso il ristorante le Beccherie grazie al cuoco pasticcere Loli Roberto Linguanotto, e infine le modalità di preparazione della ricetta tradizionale e con varianti.


Nel 2012 presso Università di Trento è stata presentata la prima tesi a livello mondiale sul Tiramisù. La d.ssa Ilaria Ziliotto di Borso del Grappa (TV) ha discusso la tesi “ Cultural Experiences in Italian Oenogastronomic Tourism: Treviso, the city of Tiramisù” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento. Anche questo trattato universitario afferma l’origine trevigiana del Tiramisù riportando notizie e citazioni storiche con relativa bibliografia.


Nella puntata n. 700 della EAT PARADE del TG2 RAI ( 31 agosto 2012) l’ex titolare del ristorante Le Beccherie di Treviso Carlo Campeol ha raccontato: “….. Solo agli inizi degli anni 1970 non inventando nulla ma solo unendo ingredienti da sempre utilizzati e a tutti noti, è nato un dolce che ha scatenato la fantasia di molti e la voglia di primogenitura da parte di tutti”.
In questa intervista ci sono diversi punti di verità.


Il 20 marzo 2019 l’Accademia del Tiramisù rappresentata del Presidente Tiziano Taffarello ha consegnato a Paolo Lai, titolare del ristorante Le Beccherie, l’attestato di “Locale storico per la ricetta del Tiramisù di Treviso”.

Ricordiamo che il 21 marzo si festeggia la giornata mondiale del Tiramisù. Il primo giorno di primavera e giorno del dolce che ti ricarica per la nuova stagione come un ricostituente. Difatti una porzione normale di Tiramisù contiene circa 500 calorie ( il 25 % della quantità giornaliera consigliata), con queste percentuali 58% di grassi, 35 % carboidrati, 7 % proteine. Treviso sicuramente ha il merito di aver contribuito a diffondere la conoscenza del Tiramisù nel mondo e del suo made in Italy.


Il Tiramisù dei giorni nostri è un’evoluzione della tradizione locale di Treviso, è un dolce anche per i bambini ecco perché la ricetta tradizionale non contiene liquore.

La storia ed evoluzione di questo dolce ci insegna a nobilitare i cibi poveri.

Come spesso accadde nelle Leggende si trovano diversi punti di Verità: il Tiramisù è nato a Treviso, in Italia.

Il Tiramisù porta dentro di sé questa affascinante storia patriottica e probabilmente anche per questo mix di ingredienti patriottici italiani è il dolce italiano più apprezzato e conosciuto nel mondo. Spesso i cibi portano dentro di sé delle verità storiche, scientifiche con dei forti significati, sta a noi lettori e cultori delle tradizioni locali scoprirle e spiegarle al mondo intero.

Speciale l'Arte del Gusto - Venice Foundation 2005

Leggi l'approfondimento della Venice International Foundation del 2005 sulla Esegesi del Tiramisù

 

Esegesi del Tiramisù

Fonte Notizie a cura di Tiziano Taffarello fondatore dell’ Accademia del Tiramisù.
Email: [email protected]
Link: www.accademiadeltiramisu.com


Il Tiramisù è oggi uno dei dolci più diffusi al mondo, tuttavia poche persone conoscono le vere origini geografiche



Ora vi daremo delle informazioni su questo prelibato dessert. Da riviste del settore e da notizie internet il Tiramisù è il dolce più famoso al mondo e considerato il dolce moderno per “Eccellenza”.

Tiramisù è la quinta parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, la prima per i dolci. Etimologia della parola Tiramisù: sollevami, rinforza il mio corpo. Deriva del dialetto trevigiano “Tireme su”, italianizzato in Tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso.
La memoria storica della “Gioiosa Marca” ricorda che il Tiramisù nasce a Treviso nella seconda metà del Settecento / Ottocento.
Una tradizione locale verbale ci ha tramandato che il nostro dolce sarebbe stato ideato da una geniale “maitresse” di una casa di piacere ubicata in centro storico a Treviso.
La “Siora” padrona del locale avrebbe ideato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di rinvigorirli e risolvere i problemi connessi ai doveri coniugali al momento del loro rientro in famiglia.
Si narra che nel locale, quando gli uomini scendevano le scale un po’ provati, un’ avvenente maitresse preparava questo dolce e li ammoniva in codesto modo: “ desso ve tiro su mi “. Da qui origine del nome.
E’ nato così il Tiremesù un “viagra naturale” del ‘800, offerto ai clienti della maison del diletto.
In piazzetta Ancilotto in centro a Treviso un’antica locanda del tempo, l’attuale ristorante Le Beccherie, ha adottato questo dolce nel proprio menù per i clienti. Tiramisù dolce unico anche per l’iter delle sue origini: un “percorso inverso” dalle case alle locande, ai ristoranti, alle pasticcerie.
A supporto di questa storia leggendaria è la composizione degli ingredienti del Tiramisù, tutti nutrienti e ipercalorici: uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè e cacao. Anche la ricetta e la sua semplice preparazione avvalorano questa tesi, non bisogna essere un cuoco stellato per preparare questo dolce; chiunque è in grado di farlo e senza strumenti particolari.
Nel corso dei secoli, un velo di pruderie e di vergogna popolare ha nascosto la vera origine del Tiramisù. Difatti non viene ricordato nei libri fino alla caduta del conformismo legato al perbenismo storico avvenuto nella seconda metà del ‘900.
Testimonianza della presenza di questo dolce, nei secoli scorsi, sui tavoli imbanditi di casa nostra sono le nonne e bisnonne ultraottantenni. Queste signore ci raccontano che preparavano con arte e passione questo dessert per famiglia e amici, ben prima degli anni 1950. Prima della diffusione dell’elettricità e dei primi frigoriferi questo dessert, non a lunga conservazione, era consumato e conosciuto solo nella provincia di Treviso e zone limitrofe.
Alcuni aspetti peculiari tramandati a voce testimoniano in modo inconfondibile l’origine veneta e trevigiana del dolce. La ricetta deriverebbe dallo “sbatudin” un composto di tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero, utilizzato comunemente dalle famiglie contadine trevigiane come ricostituente o per i novelli sposi. A questo è stato poi aggiunto mascarpone, caffè e cacao che tutti i nostri familiari ricordano di aver gustato fin da bambini prima dell’ultima guerra mondiale.
Ancor oggi, secondo usi e costumi trevigiani, si porta in dono alle donne puerpere, ai bambini e alle persone in stato di debolezza i biscotti savoiardi. Biscotti di forma oblunga, soffici, leggeri e facilmente digeribili. Prima della produzione industriale dei biscotti savoiardi si preparava questo dessert con biscotti friabili, spugnosi fatti in casa e nelle famiglie più povere con focaccia o pane vecchio imbevuto di caffè.
Il Tiramisù dei giorni nostri è un’evoluzione della tradizione locale di Treviso, è un dolce anche per i bambini ecco perché la ricetta tradizionale non contiene liquore.
Lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso ( 1895-1969 ) è stato il letterato e anche il testimone più informato sulla ricetta del Tiramisù. Il poeta Comisso ha scritto nelle sue memorie e raccontato agli amici più stretti che sua nonna discendente del Conte Odoardo Tiretta era una devota del Tiramisù, anzi del Tirame-sospiro-sù, come Lei chiamava questo dessert e spesso consumava abitualmente come cena invernale. Da questi ricordi storici si evince che codesto dolce e ricetta erano conosciuti a Treviso già nell’1800.
La storia ed evoluzione di questo dolce ci insegna a nobilitare i cibi poveri.

Come spesso accadde nelle Leggende si trovano diversi punti di Verità: il Tiramisù è nato a Treviso, in Italia.
Fonte Notizie a cura di Tiziano Taffarello fondatore dell’ Accademia del Tiramisù. Email: [email protected] Link: www.accademiadeltiramisu.com
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